La storia della plastica

ANNO 1955 L’INIZIO DELL’ERA DELL’USA E GETTA

Ma come siamo passati da questo…

A questo??

ANNO 2021 LA PLASTICA MONOUSO VIENE BANDITA DEFINITIVAMENTE DALL’UE

La plastica monouso in Europa è stata definitivamente bandita dal 2021. Lo ha stabilito una direttiva ratificata dal Consiglio dell’UE, segnando la svolta tanto attesa in seguito alle proposte avanzate dalla Commissione per affrontare il problema dei rifiuti marini. In italia ed in qualche altro stato tuttavia, tale direttiva è stata prorogata.

Bene, facciamo ora un bel passo indietro negli anni e cerchiamo di capire la storia della plastica, iniziando con il porci la seguente domanda: ma quando è stata scoperta?

Già negli anni 1860 iniziarono ad esserci le prime scoperte riguardo a questo materiale, ma è stato solo qualche anno dopo, che esso ha cominciato ad assumere dei veri e propri connotati industriali.

Infatti si passò dalla parkesina, alla celluloide per poi arrivare al PVC.

“Così come il petrolio per le balene, la celluloide è corsa in soccorso di elefanti, tartarughe e coralli; non sarà più necessario saccheggiare la terra alla ricerca di sostanze sempre più rare.” recita una pubblicità americana del 1878.

Ma lo svolta vera e propria ci fu il 1 settembre 1939, lo stesso giorno in cui iniziò la seconda guerra mondiale, quando E.W. Fawcett e R. O. Gibson scoprirono il polietilene, che inizialmente fu considerato solo come un  materiale con eccellenti proprietà isolanti all’elettricità.

Durante la guerra, infatti, fu utilizzato in grandi quantità nelle applicazioni collegate ai radar.

Finita la guerra però la plastica stava quasi per essere dimenticata, quando…. quasi 2 decenni dopo Giulio Natta, nel 1954, scoprì il Polipropilene isotattico.

Nel 1957 si arrivò ad una scoperta che cambiò per sempre il mondo industriale. Il Polipropilene (PP) iniziò ad essere utilizzato nelle fabbriche sotto il nome di “Moplen” e questo rivoluzionò le case di tutto il mondo, in Italia sopratutto in scia al  “boom economico”.

https://youtu.be/wXOY3nSsuag 

Giulio Natta insieme al Tedesco Karl Ziegler, che l’anno precedente isolò il polietilene, nel 1963 vinsero il premio Nobel.

Questo perché la plastica aveva veramente rivoluzionato l’economia di tutto il mondo grazie alle sue caratteristiche performanti, quali:

  • Resistenza

  • Leggerezza

  • Malleabilità

  • Impearmibilità

  • e cosa più importante, Riciclabilità

Ma soprattutto era ed è tuttora davvero molto economica. Si pensi solo che in passato per realizzare le costosissime palle da biliardo, si usava l’avorio delle zanne di elefante, con un effetto deleterio per questi animali e l’ecosistema.

L’avvento di questa materia in tutte le sue applicazioni domestiche ed industriali cominciò a rendere di uso comune i beni e gli oggetti che in passato potevano permettersi solo le persone più abbienti.

Fu una vera e propria rivoluzione totale – sociale, culturale e produttiva.

Però come spesso accade per le novita  superando certi  limiti l’uso diventa abuso.

Quindi  se la plastica ha iniziato il suo boom negli anni 50, e pian piano è stata  utilizzata  in ogni ambito che ci circonda, quanta plastica è stata prodotta fino ad ora?

grafico andamento crescente rifiuti plastica

Il problema non è stato tanto il produrla, quanto soprattutto lo smaltimento.

Prima della plastica infatti non c’erano tanti rifiuti, dato che la maggior parte dei prodotti disponibili in commercio era venduta sfusa, in imballaggi biodegradabili (carta) o riutilizzabili (contenitori con vuoto a rendere).

La prima legge sui rifiuti fu emanata  nel 1941, principalmente per un problema di carattere sanitario, cioè per impedire la diffusione di malattie e di decoro urbano. Non ci si ponevano ancora problemi sull’impatto ambientale.

Con l’avvento del boom economico e la diffusione del consumismo, a partire dagli anni ’50-’60, iniziarono ad esserci molti più rifiuti e per la maggior parte plastici, che non potevano essere gestiti come quelli biodegradabili, quindi per esempio bruciati, in quanto nocivi sia per l’aria che per il suolo e gli esseri umani.

Così dagli anni 70, con un po ‘ più di sensibilizzazione, iniziarono ad essere istituite le prime leggi al riguardo. Norme che prevedevano discariche controllate, inceneritori dotati di filtri. Poi leggi sul riciclo, il riuso e il recupero fino ad arrivare ai consorzi nati per incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani (1988).

Nel 1997 viene istituito il CONAI per il recupero dei rifiuti di imballaggio, grazie alle “norme in materia ambientale”.

Ad oggi però, nell’attuale 2022, non abbiamo ancora saputo sfruttare questa grandissima risorsa al 100% delle sue potenzialità.

https://youtu.be/REGkZhnjmt0

Riprendendo questo grafico, si capisce che la raccolta differenziata sta migliorando ma siamo comunque molto lontani dall’obbiettivo.

Arrivati al giorno d’oggi, capiamo il perchè del divieto delle plastiche monouso.

Tutti gli anni passati hanno fatto si che oggi, quella grande rivoluzione che è stata la plastica, sia il “male del mondo”. I nostri mari/oceani ne sono pieni, le persone nel mondo continuano ad aumentare e di conseguenza anche i nostri tenori di vita con sempre più consumismo e di conseguenza sempre piu rifiuti.

Quindi l’impegno da parte nostra è ritornare un pò alle “vecchie” abitudini. Ad esempio ai prodotti sfusi, al riuso ma soprattutto Aumentando sempre di più la raccolta differenziata, così che aziende come MUTA possano riutilizzare lo stesso materiale senza estrarne di nuovo.

Infatti il nostro metodo è:

1. Ridurre

Non ci sono sprechi

Lavorando con le piccole quantità riusciamo a gestire meglio tutti gli scarti di magazzino, in quanto tutta la plastica che in qualche modo dev’essere scartata, viene di nuovo portata al granulo base, direttamente nella nostra struttura.

2. Riusare

Non si sprecano gli imballaggi

Il reso dei nostri imballaggi è all’ordine del giorno, la maggior parte dei nostri clienti ci restituisce le scatole che noi poi andiamo a riutilizzare, e anche i sacchi, qual’ora non siano rotti.

3. Riciclare

Usiamo la plastica che tu differenzi

Scegliamo come packaging per i tuoi prodotti la plastica 100% riciclata di MUTA,  andando così a riusare dopo vari lavori di RICICLO ciò che altrimenti verrebbe gettato via, riducendo quindi la quantità di plastica già presente.

Dev’essere un impegno a 360 gradi, sia da parte degli imprenditori che propongano la giusta  scelta, che dai clienti pronti a coglierla.

Muta adesso anche tu!

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